19 febbraio 2011

Un mondo dentro di me

A volte nella vita ti accorgi di avere fatto tutto il possibile, di avere spremuto ogni tua risorsa, di avere dato tutto. In quei momenti ti guardi indietro, e ti sorprendi a dire: "C'era un mondo dentro di me".

Ed è più o meno quello che ho pensato io, prima, alzandomi dal cesso.

16 febbraio 2011

L'autunno del patriarca

La prima volta che lo trovarono, all'inizio del suo autunno, la nazione era ancora abbastanza viva da fare in modo che lui si sentisse minacciato di morte perfino nella solitudine della sua stanza da letto, e tuttavia governava come se si sapesse predestinato a non morire giammai, giacché quella non sembrava allora una casa presidenziale bensì un mercato dove bisognava farsi strada tra attendenti scalzi che scaricavano asini di ortaggi e ceste di galline nei porticati, scavalcando comari con figliocci famelici che dormivano appallottolate sulle scale per aspettare il miracolo della carità ufficiale, dove bisognava eludere i rovesci di acqua sporca delle concubine linguacciute che cambiavano con fiori nuovi i fiori notturni dei vasi e che preparavano il pavimento e che cantavano canzoni di amori illusori al ritmo dei rami secchi coi quali arieggiavano i tappeti sui balconi, e tutto ciò tra lo scandalo dei funzionari vitalizi che trovavano galline in cova nei tiretti delle scrivanie, e traffici di puttane e di soldati nelle latrine, e scompiglio di uccelli, e lotte di cani stradaioli nel bel mezzo delle udienze, perché nessuno conosceva nessuno né da parte di nessuno in quel palazzo dalle porte aperte nel cui disordine inaudito era impossibile stabilire dove era il governo.

Gabriel Garcìa Marquez, L'autunno del patriarca

15 febbraio 2011

Napoletani illustri

Consultando le loro biografie, è stato con sorpresa, ma anche con piacere, scoprire che Ilda Boccassini, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D'Ambrosio, sono tutti napoletani illustri.

Jastemmanno SKY

Sabato sera eravamo a casa di Belbo, saremo stati una decina, mentre guardavamo le gesta del Napoli contro la Roma, e jastemmanno SKY. E al secondo gol di Cavani una delle pizze che stavamo mangiando è volata sulla manica della mia maglia, lavata il giorno avanti. Ci siamo ripromessi che ci rivedremo, occupando esattamente gli stessi posti, vestiti uguale, per i prossimi importanti match.
Dovrò sporcare di nuovo la maglia.

14 febbraio 2011

Rivolte 2.0

Tunisia, Egitto, casini in Marocco, adesso fanno sul serio in Iran. Cazzo, e che invenzione i telefonini.

Se non ora, quando?


 
Trovo stupefacente che la questione delle telefonate in questura per interrompere la normale procedura di affidamento (concussione), la prostituzione minorile, la selezione del personale politico mediante i bunga-bunga, siano tutti declassati a "gossip" e "ognuno fa a casa propria quel che si vuole" o "costumi sessuali di Berlusconi". Mi sembra che si tenti di proposito di evadere la questione dei reati e quella più squisitamente politica della formazione della classe dirigente: sarei curioso di sapere cosa una persona del centro destra possa richiedere a un uomo politico (fare il bene comune?), e se le cose citate (piegare le procedure di ua questura per fare defilare anzitempo una ragazza denunciata per avere rubato 3000 euro, farsi una ragazzina per soldi) abbiano qualcosa a che fare col bene comune: un conto è difendere un proprio sentimento di appartenenza a un'area di valori e di sentire, un altro è evitare le dissonanze cognitive (notizie giornalistiche non gradite) foderando gli occhi di prosciutto e svicolando rispetto ai termini reali della questione (tutta politica, e penale). Sarei curioso anche di sapere se gli elettori di centro destra sentono di avere delle responsabilità collettive nei confronti dell'educazione dei minori, presi tutti insieme, o solo nei confronti dei propri figli, e se quindi sentano come neutro rispetto al bene pubblico il fatto che un politico sporcaccione dia soldi a una diciassettenne per scoparsela: e se fosse stata proprio loro figlia, o sorella? Forse in quel caso il pubblico gi sarebbe andato un pò sul culo.
Trovo stupefacente che le donne che oggi manifestavano siano state nel migliore dei casi prese per mezze sceme strumentalizzate. I politici e gli elettori di centro destra hanno la fama di essere persone pratiche e poco cerebrali, capaci di ragionare con il cuore e lo stomaco, più vicine ai sentimenti della gente. Perchè non cogliere anche il sentimento di indignazione delle donne scese in piazza per protestare? Perchè rispondere a queste donne, con sconcertante quanto politicante banalità, degna di Giuliano Ferrara, che il frutto dell'emancipazione è quello di potere fare quel che si vuole del proprio corpo? Perchè non riuscire ad afferrare che il frutto dell'emancipazione sta proprio nel riuscire a entrare nel Consiglio Regionale della Lombardia senza essere costretta a fare uso del proprio corpo o comunque cose strane?
Trovo stupefacente, infine, che darla, o organizzare giri di prostituzione, in cambio di un posto in consiglio regionale, sia classificato come "non fare del male a nessuno". Mi sembra che i criteri adottati per selezionare il personale politico non siano esattamente quel che si dice "non fare del male a nessuno", dato che poi hanno ricadute su cose come tasse, sanità, scuola, sicurezza, difesa...

12 febbraio 2011

Vi ricorda qualcosa?

Così Pitrè descrive il comportamento delle classi dirigenti borboniche, all'indomani della Rivoluzione Francese, e subito prima che la Rivoluzione Napoletana incendiasse l'Italia meridionale:
"[La classe alta] aggiogata al governo, non poteva non parteggiare per esso: e vi parteggiava anche per la propria conservazione. Lo Stato era salute ed ordine; ogni avversario del Monarca, avversario della casta che con la monarchia faceva causa comune. La classe bassa abbrutita dall'ignoranza, non era in grado di comprendere, di discernere quel che fosse di vero nelle vaghe, contraddittorie notizie che giungevano fino ad esso; la quale nel più frivolo fatto del giorno, in una festicciuola per esempio, in uno spettacolo interno, tutta si assorbiva, ignara ed incurante dei grandi avvenimenti di fuori."

Non mi dite che non vi ricorda niente.

11 febbraio 2011

Causa allo stato?

Causa allo Stato? Ma fai causa al tuo cazzo! :-)

Il golpe morale

Berlusconi, in un 'intervista al suo consigliere Giuliano Ferrara, sul Foglio, accenna all'esistenza di una trama giudiziaria per farlo fuori, che si configura come un golpe morale.
"I pm di Milano non ce la faranno a mettere a segno il loro golpe perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica".

A me pare di sintetizzare bene il pensiero di Silvio Berlusconi dicendo che, secondo lui, il potere politico, o meglio, chi ricopre una carica politica, semplicemente non è soggetto alla legge, e che se al 50% degli Italiani, più uno, sta bene che il politico commetta reati, la magistratura non può intervenire.
Berlusconi si richiama al secondo articolo della Costituzione, e se lo ricorda così:
"La sovranità appartiene al popolo". Per cui se il popolo ha votato, assegnandosi un potere politico, non si può eccepire più niente, e la legge, in particolare il potere giudiziario, non può esercitare alcuna forma di controllo sul potere politico. Ma c'è un vizio logico. Perchè se è vero che il parlamento (e non il governo!) viene votato, ciò viene fatto in base alla legge. E secondo la legge deve esercitare le sue funzioni. Per cui, dunque, secondo la legge esso deve continuare ad essere anche giudicato.
Ma il pensiero politico di Berlusconi è semplicemente inconsistente. M sembra chiaro che in questa maniera le leggi, che dovrebbero valere per tutti, cesserebbero di essere universali, valendo di volta in volta solo per alcuni disgraziati, e comunque modulando l'applicabilità al variare della maggioranza parlamentare. Se sei stato eletto, allora per te non valgono i reati di concussione e prostituzione minorile: se non sei stato eletto, ti fai nel culo e vai in galera. Piegare le leggi alla volontà della maggioranza del momento: a me pare esattamente l'equivalente della mancanza di leggi.
In effetti, Berlusconi dimentica che l'articolo della Costituzione, se citato per esteso, suona così:
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Perciò, il governo e il parlamento devono rimanere assoggettati al dominio della legge. E se Berlusconi vuole liberare il governo dal dominio della legge, l'eversore è lui.

Per altro, il pensiero politico di Berlusconi, oltre che inconsistente dal punto di vista logico, è anche assai pericoloso per la democrazia. Perchè se la maggioranza del momento fa valere la sua volontà di maggioranza in barba alla legge, allora quest'espressione di "democrazia" semplicemente si configura come dittatura della maggioranza. Ma le leggi servono anche per difendere i diritti dei pochi dalla volontà, a volte non benigna, dei molti. Ogni tanto ripenso alla frase che i berluscoglioni ripetono in TV, durante i dibattiti, quando qualcuno delle opposizioni fa un'osservazione: "Avete perso le elezioni, e allora state zitti".
E ora qualcuno mi spieghi cos'è un golpe bianco, per favore. C'è una centrale di manovra, un burattinaio o una cupola nell'ombra? C'è qualcuno che ha sparato o sparerà? C'è qualche potere dello Stato che viola le prerogative degli altri, stabilite dalle leggi? E' stata violata la legge, da parte della magistratura? Se è stata violata la legge, secondo il parere di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati, perchè non ci si è ancora rivolti a un tribunale? O, secondo Berlusconi è golpe bianco il semplice accertamento degli eventuali reati commessi dal potere politico?
In realtà, per Berlusconi, è golpe bianco qualunque attività di cittadinanza attiva. Egli non vede i cittadini, ma solo gli elettori, che ogni 5 anni spingerebbero un tasto per votare questo o quello schieramento. Non vede l'opinione pubblica, non ammette che una minoranza di cittadini possa avere un'opinione avversa durante l'azione del governo. "Ghe pensi mi", voi pensate ad altro, poi vi preoccuperete di schiacciare il tasto quando sarà il momento, se il governo non vi sarà piaciuto. Ma come si fa a schiacciare consapevolmente quel tasto, se non possiamo parlare, se non possiamo protestare, se non possiamo formarci un'idea libera, se dobbiamo ficcarci la lingua in culo perchè abbiamo perso le elezioni?
A me pare che, in mancanza di una cittadinanza attiva, quel momento di schiacciare il tasto potrebbe anche arrivare un giorno un pò troppo tardi.

09 febbraio 2011

Scary world theory



Le conseguenze dell'amore

Il mistero del calzino spaiato

Io sono certo che presto ne parleranno anche a Voyager, eventualmente rubando un pò di spazio alla fine del mondo fissata nel 2012, ai Templari, alla Sindone e ai misteri dell'affondamento del Titanic. Sto parlando del mistero dei calzini spaiati, fenomeno forse assimilabile al poltergeist. In buona sostanza si tratta di questo: raggrumo un pò di intimo scuro, le mie mutande, calzini, magliette di cotone, e lo ficco nella lavatrice, stando attento ad avere tirato fuori tutto quello che mi serve dalla cesta dei panni sporchi. Dopo il giusto tempo, tiro tutto fuori dalla lavatrice, lo stendo ad asciugare e me ne vado tranquillo. Quando torno, dopo che tutto è ben asciutto, comincio a classificare i calzini in base al colore e scopro che... c'è sempre l'ultimo calzino che è rimasto senza compagno. Dato che non ho tre piedi, ma due, la cosa può essere scientificamente spiegata solo invocando la smaterializzazione di un calzino, un pò come in una puntata di Star Trek, quando vogliono scendere presto presto sul pianeta senza fare atterrare la nave spaziale. Sono giunto a questa conclusione dopo avere esaminato tutte le più plausibili ipotesi alternative, che ho via via scartato:
1) Complotto dei calzini. Ho osservato che il fenomeno si verifica solo quando lavo molti calzini contemporaneamente, e non quando lavo, ad esempio a mano, un solo paio alla volta. E' possibile allora supporre che la psicologia dei calzini sporchi sia tendenzialmente remissiva, e che tuttavia quando essi si ritrovano insieme in gran numero qualcuno alzi la testa, sobilli uno degli altri, e infine lo spinga all'insano gesto della fuga. Ho tuttavia scartato quest'ipotesi, plausibilissima, quando ho parlato con un amico medico che ha scritto dei saggi sulla psicologia delle folle.
2) Buco nel cesto dei panni. Potrebbe esserci un buco nel cesto dei panni, ma devo dire che ho più volte controllato. In particolare, mi ci sono anche infilato dentro, ma non sono stato risucchiato in alcuna cavità: dunque neanche un calzino sporco poteva essere risucchiato nel buco.
3) Il gatto. Non è stato il gatto. Non ne ho.
4) Il monaciello. Questa è un'ipotesi plausibilissima, specie a Napoli, e devo dire che per molti giorni ha tenuto banco. Mancano, tuttavia, quel genere di prove che inchioderebbe il suddetto colpevole: una giovane uscita misteriosamente incinta, regalini quali orecchini o piccole somme di denaro, che la giovane asserisce di ritrovare per casa, rumori e scricchiolii molesti.

Tornando alla smaterializzazione dei calzini, escluderei per adesso l'influenza di nefasti raggi cosmici, che agirebbero selettivamente solo a casa mia. E' chiaro che deve essere un fenomeno legato alla produzione di gas sotterranei quali il pericolosissimo e radioattivo radon, oppure a onde elettromagnetiche che si introducono in casa attraverso la tv quando va in onda "Chi l'ha visto". Vi terrò informati: ma d'ora in poi, anche voi... OCCHI APERTI!

Persiani


MESSAGGERO: Voi, o città di tutta l'asiatica terra, e tu, o suolo persiano, immenso porto di ricchezza, come in un colpo solo è crollata tanta fortuna, come se n'è andato, come è caduto il fiore dei Persiani! Ahimè, è ben triste essere il primo ad annunciare sciagure, eppure è necessario disvelare intera la disgrazia, o Persiani. Ebbene, è distrutta l'armata dei barbari, completamente. [...] La notte avanzava ma l'armata degli Elleni era ben lungi dall'approntare una segreta fuga. Ebbene, quando i candidi destrieri del giorno invasero di splendore tutta la terra, dapprima si levò sul fronte ellenico un pio clamore, un'eco di canzone, e alto lo ripercosse il rimbombo della rupe isolana, e il panico si assise accanto a tutti i barbari, ormai disillusi della propria attesa: perchè non con intento di fuga gli Elleni inneggiavano allora il peana sacro, ma slanciandosi allo scontro con intrepida fiducia. La tromba infiammava del suo squillo tutti quei luoghi; e subito, a un comando, colpirono la salsedine profonda al simultaneo battito del remo risonante. In un momento furono tutti in vista. in testa avanzava con ordinata disposizione il corno destro, e dietro veniva tutto lo stuolo, e si udiva alto il concorde grido: "O figli degli Elleni, avanti! Liberate la patria, liberate i figli e le spose e i templi degli dei aviti e le tombe degli antenati. Ora per tutto si combatte". [...] Tutti coloro fra i Persiani che erano nel pieno vigore del corpo, che erano i migliori per coraggio e più insigni per nobiltà, e che in ogni cimento spiccavano per fedeltà verso il loro sovrano, tutti costoro sono morti senza onore e senza gloria.

Eschilo, Persiani.

05 febbraio 2011

Miami vice

Ve lo ricordate Miami Vice? Macchine, spiagge, feste, cocaina a strafottere,  poliziotti in Ferrari, femmine pazzesche, in genere bionde. E vi ricordate le colonne sonore? Vi rinfresco un attimo la memoria... :-)

Il primo brano è il "Crockett's theme", di Jan Hammer. Quando il poliziotto Sonny Crockett stava in fase scopereccia, questo qui era il commento musicale. Pur essendo molto anni'80, mi sentirei di consigliarlo anche oggi ;-)



Quando poi Sonny Crockett prendeva un palo con qualche donna particolarmente affascinante, ma non così pazza da vivere con lui, o la ex moglie lo rimandava a fare nel culo, oppure gli uccidevano qualche collega poliziotto, allora il giusto commento musicale era "In the air tonight" di Phil Collins. In effetti, alla guida di notte è perfetto mentre pensate, o fingete di pensare ai cazzi vostri: dà un tono.



Macazzo! quelle macchine mi fanno impazzire.

04 febbraio 2011

Slave to love



Tra i commenti a questa clip, su Youtube, ho trovato il seguente:

"After these years long ago, even i'd never sop thinking of you my dear wife, i'll hope youre doing fine. Cause its worth it".

Non credo ci sia bisogno di tradurlo, nella sua perversa bellezza.

Negozio di elettronica

Per coloro che non parlano un napoletano fluente, una nota introduttiva. Intanto, questa storiella risale alla fine degli anni'70, come vi sarà subito chiaro dal dialogo che segue. E la pucchiacca, parola piena e rotonda come poche, e che letteralmente è una sorta di insalata (la porchiacca), viene usata comunemente per indicare il sesso femminile.

 Acquirente: - Bello 'sto televisore. E com'è grande! mmm P-ilips... quanto costa?
Commesso: - Costa 300 mila lire, e non si dice Pilips. Si scrive Philips, ma si legge Filips.
A.: - Ah! Filips... Un pò caro... e quest'altro più piccolino? P-onola...
C: - Bellino, eh? Costa 250 mila lire. E, caro signore, non si dice Ponola. Si scrive Phonola ma si legge Fonola...
A: - 250 mila lire? Azz. Vabbuò, aggio capito, nun dat'a retta: stasera m'addeverto ca'fucchiacca 'e mia moglie!