"Su, vieni" disse la donna, e lo prese per un braccio. "Su che sei grande, vieni."
Mario avvertì, immensi, i battiti del proprio cuore. Senza volerlo cercò di puntare i piedi in terra.
"No" pensò anche, due e o tre volte, con un desiderio di piangere, e tuttavia non aveva forza per resistere.
S'alzò per uno scatto con se stesso... Gli erano infatti maturate collera e vergogna d'apparire sciocco...
Ma era sempre gelato quando prese posto accanto alla donna. Costei gli si fece vicinissima, il ragazzo ne sentì l'odore.
Un odore strano, di panni vecchi, naftalina sudore rappreso: dava un po' di nausea, eppure s'insinuava con sottile violenza.
"Anche tu: ce n'hai?" mormorò Titina, sfregando indice e pollice tra loro. "Una lira. Come quell'altro."
Mario ansò ancora. Pensò in un lampo: "Non ce n'ho, lo dico. E così potrò andarmene. Vado..."
Ma non riuscì ad aprire la bocca.
Enzo Striano, Giornale di adolescenza, Mondadori
Nessun commento:
Posta un commento