Il diciottesimo arcano maggiore. Proprio come in un piccolo presepe, tante figurine si affollano in un paesaggio notturno, dominato da una luminosa luna crescente, nel quale il tempo sembra essere sospeso: una peschiera, due cani che abbaiano, un paesaggio con torri in lontananza. La scena è delicatamente immobile, come quelle, ingenue, che immaginavo io, bambino, quando mia nonna mi faceva sedere vicino e mi raccontava qualcuna delle sue fiabe in dialetto. La luna incanta gli animali fantastici che dormono sul fondo della peschiera, e li attira verso la superficie. Mia nonna era molto ricettiva, molto dolce: la ricordo ormai protetta dal suo orecchio duro, già abbastanza lontana dalle cose del mondo, muovere incessantemente le labbra, in silenzio, per recitare rosari. La carta della luna è femminile, legata alla nostra immaginazione, alla nostra ricettività. Mia nonna si alzava la mattina prestissimo, per andare in chiesa e pregare all'alba. Ci sono forze profonde, intuizioni, sepolte da qualche parte, che possiamo incantare e riportare a noi. Mia nonna, che mi amava molto, che era pazza di me.
01 novembre 2011
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conosco anche io il segreto dell'alba.
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