Tempo fa mi hanno regalato il disco di Giovanni Allevi:
"no concept" (Ricordi, 2005). Dall'immagine che ho usato sopra,
volutamente neutra, vi sarà immediatamente chiaro cosa io pensi di questo disco senza infamia e senza lode, e perciò non mi
dilungherò a parlarne o a farne una critica.
Da lettore, tuttavia, volevo appuntare la vostra attenzione su alcune frasi, evidentemente di Allevi, che sono stampate sul pieghevole allegato al disco. Si può così leggere:
"Ho coltivato nel mio spirito un giardino di rose;
l'ho nascosto dentro una scorza dura.
Fuori ho messo un cartello per vietare l'ingresso ai cattivi:
NO CONCEPT";
ed inoltre:
"Stiamo tornando nel Rinascimento italiano, dove l'artista deve essere
un pò filosofo, un pò inventore, un pò folle,
deve uscire dalla torre d'avorio e avvicinarsi al sentire comune."
Non ho mai letto niente di così assurdamente pretenzioso da parte di qualcuno che si dedichi alla musica.
Da lettore, tuttavia, volevo appuntare la vostra attenzione su alcune frasi, evidentemente di Allevi, che sono stampate sul pieghevole allegato al disco. Si può così leggere:
"Ho coltivato nel mio spirito un giardino di rose;
l'ho nascosto dentro una scorza dura.
Fuori ho messo un cartello per vietare l'ingresso ai cattivi:
NO CONCEPT";
ed inoltre:
"Stiamo tornando nel Rinascimento italiano, dove l'artista deve essere
un pò filosofo, un pò inventore, un pò folle,
deve uscire dalla torre d'avorio e avvicinarsi al sentire comune."
Non ho mai letto niente di così assurdamente pretenzioso da parte di qualcuno che si dedichi alla musica.
e' un prodotto commerciale. come la carta igienica. tra l'altro lui sembra inconsapevole. apparentemente un deficiente.
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