11 ottobre 2010

I fratelli Lumière



Il simpaticissimo filmato è del 1898, ed è della mano dei fratelli Lumière. Usandolo come una macchina del tempo, lo esaminiamo per un divertente studio "sul campo" nella Napoli di più di 100 anni fa, cercando di riviverne le immagini, anche se non è purtroppo possibile coglierne gli odori e i suoni.

Il filmato inizia con la vista di una strada larga, ma non troppo, lastricata, che sulla destra sembra essere fiancheggiata da una sorta di cancellata. La via, estremamente animata e percorsa anche da tram a cavalli, piega in fondo verso destra in maniera quasi brusca. Sul lato sinistro, la strada è fiancheggiata da numerosie quanto affollate abitazioni: si notano, sempre sul fronte sinistro della strada, in fondo,  un edificio lungo e basso, di colore chiaro, con grandi aperture scure, che potrebbe sembrare essere adibito a servizi.
Non indovinate? Tanto lo so che non ci arrivate, per cui ve lo dico io: si tratta di Via Marina, e oltre quella cancellata, sulla destra, ci sarebbe il mare...
In particolare, quello che stiamo osservando è il fronte degli edifici che separava Via Nuova Marina dalle strade più interne, che correvano parallele ad essa, e che prendevano il nome di Vico Marina del Vino e Via Chianche alla Loggia. Per avere un'idea di cosa staremmo guardando, partite da Piazzetta degli Orefici, e seguite l'attuale via Capocci verso il mare: i vicoli che intersecano via Capocci sono appunto le due strade succitate. Mentalmente, aggiungete una nuova (o vecchia, a seconda dei punti di vista) cortina di edifici parallela ai vicoli attuali, e dovreste ottenere quanto si vede nel filmato. Vale la pena notare una cosa: all'epoca via Capocci, come molte delle strade che ora sbucano trasversalmente rispetto a via Marina, non era stata ancora tracciata abbattendo un certo numero di edifici più o meno fatiscenti, per cui il fronte sul mare appariva compatto e non interrotto da strade; l'unica maniera di addentrarsi nel centro storico da via Marina era quello di passare sotto alcuni attraversamenti coperti (ad esempio Porta della Marina del Vino) che facevano parte del fronte stesso. L'abbattimento del fronte (che avete dovuto aggiungere mentalmente) ha comportato un suo arretramento: il risultato è stato quello di allargare via Marina, e di ammorbidirne il tracciato, che a fine ottocento faceva un paio di curve piuttosto brusche. Una sugestiva foto d'epoca, che inquadra più o meno la stessa scena del filmato, è quella presente a pag.229 del libro di Alisio. L'edificio con i locali di servizio che si vede sulla sinistra al fondo della strada è la cosiddetta Pescheria, non più esistente, anche detta Pietra del Pesce: ora al posto suo c'è Via Nuova Marina, come la si vede all'altezza della presente via Carlo Troya. Il punto di osservazione scelto dai fratelli Lumière mi sembra corrispondere  al centro dell'attuale Via Nuova Marina, all'altezza di Via Giuseppe Marotta. Vale la pena notare, da ultimo, che neanche il porto era stato ancora allargato con le colmate a mare, e la successiva creazione dei moli novecenteschi, per cui il rapporto del fronte di case con il mare era strettissimo.

All'istante 00:32 del filmato inizia una ripresa di via Roma. Niente da dire: tranne che per i lampioni e gli uomini in paglietta, oggi è uguale.

All'istante 1:01 inizia una sequenza particolarmente carina: si vede il Vesuvio sullo sfondo, il bacino del porto, lampioni a gas e il fumo del comignolo di qualche nave. Tanto non indovinate neanque questa: si tratta di una vista del porto dal molo dell'Immacolatella: lo si capisce perchè, pur essendo noi vicinissimi all'acqua, non vediamo grossi velieri (che invece stazionavano al molo di fronte al Maschio Angioino). All'epoca, l'Immacolatella era un edificio circondato su tre lati dall'acqua (e non da una enorme colmata come oggi), ed era collegato alla terra ferma da uno sporgente. Su un lato dello sporgente, questo si allargava in uno spicazzo, con lampioni e sedili di pietra, dove si era usi andare a prendere il fresco, e osservare lo spettacolo delle attività del porto (si vedano le figure a pag.154 del libro di Alisio). A dire il vero, lo sporgente non era propriamente collegato alla terra ferma, ma alla strada costiera, che lì formava una stretta curva, cambiando il nome da via Piliero a Ponte dell'Immacolatella: il Ponte dell'Immacolatella chiudeva un bacino interno detto del Mandracchio, oggi riempito e non più esistente. Per dare un'idea di dove fosse questo Mandracchio (o Porto Piccolo), si può dire che esso occupasse via Cristoforo Colombo e parte delle moderne aree portuali tra la Chiesa di Santa Maria di Portosalvo e l'ex sede del Roma, oggi Hotel Romeo.

Infine, il filmato mostra, dall'istante 1:32, via Santa Lucia, vista dalla cima della strada. Tranne per un paio di edifici sullo sfondo, abbattuti e sostituiti d palazzi moderni, la strada è tale e quale ad ora, se non per un piccolo particolare...vedete la luce da sinistra? All'epoca non era stata ancora completata la colmata a mare che avrebbe dato origine a via Parthenope, e Santa Lucia, non coperta dagli hotel eleganti, godeva di un rapporto diretto con il mare.

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