15 settembre 2011

Regate e vittorie sportive

Molti dicono che il sindaco De Magistris sta facendo male ad andare appresso a regate, oppure a compiacersi delle vittorie del Napoli. Dicono che dovrebbe pensare a cose più serie, e che Napoli ha ben altri problemi.
Secondo me, la vista corta e un pensiero pigro fa sbadigliare (me), oltre che fare sbagliare (loro). Il mondo contemporaneo ci consegna una situazione in cui, più che essere gli Stati a competere, sono in lotta tra di loro una sorta di città-stato, le quali creano o non creano le migliori condizioni per lo svolgimento delle attività economiche, e per il  mantenimento di più o meno alti standard di vita degli abitanti (Milano, Shangai, Pechino, Parigi, Londra, New York, Barcellona, San Francisco...quante ve ne vengono a mente?). Ogni area del mondo economicamente evoluta ruota attorno a una città-stato con una popolazione ben superiore ai due milioni di abitanti. Napoli, come città più importante del meridione d'Italia, non può e non deve fare eccezione, considerando l'intera cinta metropolitana, e arrivando a tre milioni di abitanti.
Per potere fare bene, per attrarre investimenti, in queste città-stato c'è bisogno di un clima di fiducia, di sguardo rivolto al futuro, c'è bisogno di credere di potere crescere ancora e ancora, e forse anche di euforia. E' per questo che le grandi città-stato fanno la corsa all'organizzazione di grandi eventi, e anche le vittorie sportive (specie se risultato di una lunga e paziente organizzazione, e non certo del genio individuale di un giocatore) possono fare da vetrina. Per cui bene ha fatto De Magistris ad andare in Inghilterra per cercare di recuperare le gare della Vuitton Cup, e magari anche per vedersi da vicino Manchester City-Napoli.

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