03 settembre 2011

Suor Carla! Suor Carla!

Vi racconto una storia. Forse non lo sapete, ma io ho fatto le elementari dalle suore a Corso ***, a Napoli. Beh, dalla prima alla quarta io ebbi come maestra suor Carla: il quarto anno, avevo 9 anni, suor Carla era strana, ci faceva studiare di meno, sorrideva molto, spesso a sproposito, arrossiva, piroettava nel suo nuovo abito grigio da suora... "come sto?" diceva alla classe, e poi faceva un pirulè.

Un bel giorno, era estate, il mi oquarto anno era appena finito, e suor Carla la si vide fuori dal parrucchiere sotto casa mia, a via ***. Era venuta dalla cugina, che abitava dalle mie parti, per spogliarsi degli abiti sacri e per farsi la sua prima messa in piega dopo anni, forse decenni.

Il fatto è che la sua migliore amica, mesi addietro, era morta. Proprio quell'amica che aveva sposato l'uomo di cui suor Carla era stata innamorata in gioventù, e per il quale era entrata in convento. Al funerale della donna si erano rivisti, suor Carla e quest'uomo, e col passare dei mesi si erano rimessi a parlare, ricordare... chissà cosa si saranno detti... sta di fatto che sbocciò o risbocciò l'amore, e credo anche che tempo dopo si sposassero.

Questa storia non significa niente, e non credo ci insegni niente. Non ha a che fare con le suore, non ha a che fare con i casi e i casini della vita, nè ha a che fare con la questione di prendere decisioni che hanno grande significato per la propria esistenza. E' solo un mio ricordo di quand'ero bambino, e stando sul balcone vidi la mia maestra sotto il palazzo, per cui gridai "Suor Carla! Suor Carla!": lei mi fece ciao e se ne andò.

Ma è una storia bella lo stesso (e manco so perchè.. come mai è bella per me?), e oggi guardando un filmato sull'opera di missionarie africane, mi è tornata in mente.

Nessun commento:

Posta un commento