13 ottobre 2012

Il libro che ho appena letto


"Forse noi, dico la Terra, Cassiopea, Alpha Tauri, quella stella cadente, tutti gli altri corpi e astri che vedi e non vedi, tutti noi, zodiaci e nature, siamo solo miliardi di calcoli nel rene di un corpacciuto animale, la sua colica senza fine, i quagli petrosi del suo difficoltoso smisurato emuntorio; e galleggiamo così, nell'etere e piscio che gli s'impantana per tutti i meati e lo fa gloriosamente ululare di dolore nel silenzio degli spazi eterni. E' quella che chiamano l'armonia delle sfere. ma in quanto a spostare un pezzo, lui, Dio Mannaro, non saprebbe che pesci pigliare. E' solo una bestia che vuole sgravarsi di noi, e scalcia e si scogliona senza criterio. Un rimedio gli bisoga, uno squasso o un rutto, per mano di un altro, un Ur-Gott, un archiatra più antico e vasto di lui, che ci riduca in tritume di polvere, e lo liberi, finalmente. Ma la tua morte avviene al di fuori di un tale disegno, seppure un disegno esiste che lo concerne..."

Un libro vero, che parla di una generazione perduta, sfrido umano, specchio della nostra. Un incessante dialogo con la Morte, con il convitato di pietra sempre rimosso e dimenticato, e che sempre si presenta all'ora convenuta. Di Gesualdo Bufalino, Diceria dell'untore, Sellerio.

(nell'immagine, il manifesto del film Pietà, di Kim Ki-duk)

Nessun commento:

Posta un commento