18 agosto 2011

Il libro che sto leggendo...

Prima di venirci a vivere, era stato soprattutto mio padre a parlarmi della città. Aveva un ufficio in piazza Municipio, e quando il suo lavoro lo portava a Napoli ci andava molto volentieri. Era solito fare i suoi acquisti in città, e una volta comprò un impermeabile, dimenticandolo in macchina. Quando tornò, non c'era più, glielo avevano rubato. Se ne era subito comprato un altro, ma meno importante e meno costoso.
Quando tornò a casa, mostrando il nuovo acquisto, raccontava del bellissimo impermeabile rubato: nel suo racconto non c'era né rabbia né rancore, Napoli era anche questo, e lui lo accettava. Chissà se qualcuno sta ancora portando un impermeabile sdrucito, in giro per le strade di Napoli, l'ombra dell'indumento rubato a mio padre. E' un'immagine che mi piace, nella quale sento qualcosa che riguarda non solo mio padre com'era, ma anche la città.
A quest'immagine ne collego un'altra: quella della prima fine dell'anno passata a Napoli. A mezzanotte il terremoto di luci e di scoppi ci colse di sorpresa. La famiglia si riunì sul balcone in preda allo stupore, mio padre buttò giù bicchieri e quel che gli veniva sotto mano. Era visibilmente felice.

Silvio Perrella, Giùnapoli, Neri Pozza.

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