05 dicembre 2010

A proposito di ricerca: il libro che ho appena letto



"Come potremmo arrestare il progresso scientifico e industriale? Chiudendo o controllando i laboratori di ricerca, sopprimendo o controllando le riviste scientifiche e altri mezzi di discussione, sopprimendo i congressi e le conferenze scientifiche, sopprimendo le università e le altre scuole, sopprimendo i libri, i mezzi di stampa, lo scrivere e infine il parlare. Tutte queste cose che dovrebbero essere soppresse (o controllate) sono istituzioni sociali. La lingua è un'istituzione sociale senza la quale il progresso scientifico non è concepibile, perchè senza di essa non può esservi nè scienza nè una tradizione viva e progressiva. Lo scrivere è un'istituzione sociale, e così pure lo sono le organizzazioni tipografiche ed editoriali e tutti gli altri strumenti istituzionali del metodo scientifico. Lo stesso metodo scientifico ha degli aspetti sociali. La scienza, e in particolar modo il progresso scientifico, non sono il risultato di sforzi isolati, ma della libera concorrenza del pensiero. Poichè la scienza ha bisogno di una concorrenza sempre maggiore, le ipotesi, e di esperimenti sempre più rigorosi; e le ipotesi concorrenti hanno bisogno di avvocati, hanno bisogno di una giuria, e perfino di un pubblico. La rappresentazione personale, per funzionare, deve essere organizzata istituzionalmente. E queste istituzioni devono essere finanziate e protette dalla legge. In ultima analisi il progresso dipende in larghissima misura dafattori politici; da istituzioni politiche che garantiscano la libertà di pensiero: dipende dalla democrazia."

Karl R. Popper, Miseria dello storicismo, Feltrinelli

p.s.: Ovviamente, mi sono venuti i brividi osservando la situazione nella quale versiamo. Sono indimenticabili frasi come "Non leggete i giornali". E non posso chiudere gli occhi, per non vedere il tentativo di controllo dei media, e quindi delle menti, nella enorme concentrazione editoriale, in specie televisiva, che si è prodotta in Italia, nelle mani di un solo uomo. Nè riesco a vedere come logicamente slegato da ciò il tentativo di un maggiore controllo delle università e dei centri di ricerca da parte dello Stato centrale: nessuno se di voi lo ricorda, ma è bene che io vi rinfreschi la memoria sul successo del governo nel guidare l'assalto nelle nomine delle istituzioni scientifiche quali il CNR (e sugli strascichi polemici conseguiti: leggete qui). Del resto, conoscete bene le leggi arcaiche che solo in Italia rendono difficoltoso se non impossibile l'accesso a Internet dagli hotspot di locali pubblici. E sono sotto gli occhi di tutti i tagli alla cultura e alla ricerca pubblica, mentre viene finanziata la libera università del CEPU.

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