01 gennaio 2011

Previsioni col botto

Dato che l'Economia, contrariamente a quanto vorrebbero farvi intendere quelli che la spiegano facendo uso delle derivate seconde, non è una scienza esatta, bisogna affidarsi al buon senso per potere fare delle previsioni. Per quello che mi riguarda, io sono dell'opinione che affidarsi a un esperto per fare previsioni economiche sia equivalente a cercare di fare previsioni gettando i dadi o consultando i tarocchi: ebbene sì, sono di scuola talebiana e vedo dovunque cigni neri, ossia eventi di elevato impatto, imprevedibili e apparentemente di bassa probabilità, e che tuttavia hanno la brutta abitudine di accadere con frequenza ingiustificatamente alta.
Avendo visto di persona come lavorano algoritmi di ottimizzazione come quelli genetici, o quelli a colonia di formiche, tendo ad avere una certa fiducia dei fenomeni di intelligenza collettiva. Pertanto, piuttosto che affidarmi a numerose conoscenze, concentrate nella testa di poche inteligenti persone (gli esperti), preferisco fare uso di poche conoscenze, tuttavia sparse nella mente di numerosi idioti. Ed è per questo che ogni anno io tento di fare previsioni sulle attese economiche per l'anno che sta per iniziare, semplicemente osservando il numero, l'intensità e la potenza dei botti (e dei conseguenti feriti) che posso osservare nella mia città la notte di Capodanno e il giorno seguente.
In effetti, la mia idea è che le attese economiche per l'anno che viene predispongano o meno all'acquisto dei fuochi artificiali. In particolare, quanto migliori sono le attese economiche per l'anno che viene da parte del singolo, tanto maggiore è la sua disponibilità ad accantonare una cifretta da "bruciare" festosamente. Questo, tradotto in termini macroeconomici, significa che se sono in molti a nutrire buone attese circa le proprie entrate per l'anno che viene, ci si può attendere in prospettiva un anno economicamente favorevole per la generalità delle persone. L'idea, anche se non geniale, tuttavia pare buonina, e mi sembra che negli anni scorsi le mie impressioni fossero confermate quando all'inizio degli anni '90 l'intensità dei botti dalle mie parti crollò (crisi di inizio '90), per poi crescere alla fine degli anni '90 (crescita del PIL al sud), crollare puntualmente in corrispondenza dei governi Berlusconi, e avere piccole riprese in corrispondenza dei governi Prodi.
Cosa è successo quest'anno? Un ottimo risultato!!! La sparatoria è stata ben più intensa dell'anno scorso, e dalla finestra della casa dove ho potuto osservare lo spettacolo dei fuochi, il golfo di Pozzuoli è sembrato incendiarsi. La mia impressione non si limita al golfo di Pozzuoli, ma si allarga ad abbracciare l'intera Italia, ove si sono contati complessivamente 500 feriti, un morto in provincia di Napoli, e un altro ragazzo in pericolo di vita ancora al centro di Napoli. Evvai!

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Una notazione antropologica. E se il morto che ogni anno avviene per via dei botti (o delle pallottole vaganti) potesse essere considerato una sorta di sacrificio umano, fatto per ingraziarsi gli dei contrariati?

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