27 novembre 2011

Popolo bue

Con una definizione di semplice e definitiva eleganza, il filosofo Carlo Galli ha concluso che la comunità, anzi, die Gemeinschaft, si è trasformata inn una gamma di immense platee televisive "implose" nella privacy. In queste poche parole c'è la sentenza che condanna alla sua condizione amorfa tutta la società italiana di oggi. Anziché una collettività strutturata, ecco allora una moltitudine dispersa, che si addensa negli appartamenti della sottoborghesia; un formicolio umano visibile nei condomini popolari, una "nuova classe" priva di connotati, che trova unico metro di giudizio gli standard televisivi e lo stile da sfoggiare in studio. E allora sarà difficile mobilitare i cittadini in vista di una trasformazione, di un cambiamento più o meno accentuato, di un complesso di riforme. La risposta implicita è: preferisco stare nella mia favela, e continuare a consumare beni materiali e immaginari secondo i parametri di reddito che mi sono concessi.

Edmondo Berselli, Sinistrati, Mondadori.

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