11 febbraio 2011

Il golpe morale

Berlusconi, in un 'intervista al suo consigliere Giuliano Ferrara, sul Foglio, accenna all'esistenza di una trama giudiziaria per farlo fuori, che si configura come un golpe morale.
"I pm di Milano non ce la faranno a mettere a segno il loro golpe perché in una democrazia il giudice di ultima istanza, quando si tratta di decidere chi governa, è il popolo elettore e con esso il parlamento, che sono i soli titolari della sovranità politica".

A me pare di sintetizzare bene il pensiero di Silvio Berlusconi dicendo che, secondo lui, il potere politico, o meglio, chi ricopre una carica politica, semplicemente non è soggetto alla legge, e che se al 50% degli Italiani, più uno, sta bene che il politico commetta reati, la magistratura non può intervenire.
Berlusconi si richiama al secondo articolo della Costituzione, e se lo ricorda così:
"La sovranità appartiene al popolo". Per cui se il popolo ha votato, assegnandosi un potere politico, non si può eccepire più niente, e la legge, in particolare il potere giudiziario, non può esercitare alcuna forma di controllo sul potere politico. Ma c'è un vizio logico. Perchè se è vero che il parlamento (e non il governo!) viene votato, ciò viene fatto in base alla legge. E secondo la legge deve esercitare le sue funzioni. Per cui, dunque, secondo la legge esso deve continuare ad essere anche giudicato.
Ma il pensiero politico di Berlusconi è semplicemente inconsistente. M sembra chiaro che in questa maniera le leggi, che dovrebbero valere per tutti, cesserebbero di essere universali, valendo di volta in volta solo per alcuni disgraziati, e comunque modulando l'applicabilità al variare della maggioranza parlamentare. Se sei stato eletto, allora per te non valgono i reati di concussione e prostituzione minorile: se non sei stato eletto, ti fai nel culo e vai in galera. Piegare le leggi alla volontà della maggioranza del momento: a me pare esattamente l'equivalente della mancanza di leggi.
In effetti, Berlusconi dimentica che l'articolo della Costituzione, se citato per esteso, suona così:
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Perciò, il governo e il parlamento devono rimanere assoggettati al dominio della legge. E se Berlusconi vuole liberare il governo dal dominio della legge, l'eversore è lui.

Per altro, il pensiero politico di Berlusconi, oltre che inconsistente dal punto di vista logico, è anche assai pericoloso per la democrazia. Perchè se la maggioranza del momento fa valere la sua volontà di maggioranza in barba alla legge, allora quest'espressione di "democrazia" semplicemente si configura come dittatura della maggioranza. Ma le leggi servono anche per difendere i diritti dei pochi dalla volontà, a volte non benigna, dei molti. Ogni tanto ripenso alla frase che i berluscoglioni ripetono in TV, durante i dibattiti, quando qualcuno delle opposizioni fa un'osservazione: "Avete perso le elezioni, e allora state zitti".
E ora qualcuno mi spieghi cos'è un golpe bianco, per favore. C'è una centrale di manovra, un burattinaio o una cupola nell'ombra? C'è qualcuno che ha sparato o sparerà? C'è qualche potere dello Stato che viola le prerogative degli altri, stabilite dalle leggi? E' stata violata la legge, da parte della magistratura? Se è stata violata la legge, secondo il parere di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati, perchè non ci si è ancora rivolti a un tribunale? O, secondo Berlusconi è golpe bianco il semplice accertamento degli eventuali reati commessi dal potere politico?
In realtà, per Berlusconi, è golpe bianco qualunque attività di cittadinanza attiva. Egli non vede i cittadini, ma solo gli elettori, che ogni 5 anni spingerebbero un tasto per votare questo o quello schieramento. Non vede l'opinione pubblica, non ammette che una minoranza di cittadini possa avere un'opinione avversa durante l'azione del governo. "Ghe pensi mi", voi pensate ad altro, poi vi preoccuperete di schiacciare il tasto quando sarà il momento, se il governo non vi sarà piaciuto. Ma come si fa a schiacciare consapevolmente quel tasto, se non possiamo parlare, se non possiamo protestare, se non possiamo formarci un'idea libera, se dobbiamo ficcarci la lingua in culo perchè abbiamo perso le elezioni?
A me pare che, in mancanza di una cittadinanza attiva, quel momento di schiacciare il tasto potrebbe anche arrivare un giorno un pò troppo tardi.

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