14 febbraio 2011

Se non ora, quando?


 
Trovo stupefacente che la questione delle telefonate in questura per interrompere la normale procedura di affidamento (concussione), la prostituzione minorile, la selezione del personale politico mediante i bunga-bunga, siano tutti declassati a "gossip" e "ognuno fa a casa propria quel che si vuole" o "costumi sessuali di Berlusconi". Mi sembra che si tenti di proposito di evadere la questione dei reati e quella più squisitamente politica della formazione della classe dirigente: sarei curioso di sapere cosa una persona del centro destra possa richiedere a un uomo politico (fare il bene comune?), e se le cose citate (piegare le procedure di ua questura per fare defilare anzitempo una ragazza denunciata per avere rubato 3000 euro, farsi una ragazzina per soldi) abbiano qualcosa a che fare col bene comune: un conto è difendere un proprio sentimento di appartenenza a un'area di valori e di sentire, un altro è evitare le dissonanze cognitive (notizie giornalistiche non gradite) foderando gli occhi di prosciutto e svicolando rispetto ai termini reali della questione (tutta politica, e penale). Sarei curioso anche di sapere se gli elettori di centro destra sentono di avere delle responsabilità collettive nei confronti dell'educazione dei minori, presi tutti insieme, o solo nei confronti dei propri figli, e se quindi sentano come neutro rispetto al bene pubblico il fatto che un politico sporcaccione dia soldi a una diciassettenne per scoparsela: e se fosse stata proprio loro figlia, o sorella? Forse in quel caso il pubblico gi sarebbe andato un pò sul culo.
Trovo stupefacente che le donne che oggi manifestavano siano state nel migliore dei casi prese per mezze sceme strumentalizzate. I politici e gli elettori di centro destra hanno la fama di essere persone pratiche e poco cerebrali, capaci di ragionare con il cuore e lo stomaco, più vicine ai sentimenti della gente. Perchè non cogliere anche il sentimento di indignazione delle donne scese in piazza per protestare? Perchè rispondere a queste donne, con sconcertante quanto politicante banalità, degna di Giuliano Ferrara, che il frutto dell'emancipazione è quello di potere fare quel che si vuole del proprio corpo? Perchè non riuscire ad afferrare che il frutto dell'emancipazione sta proprio nel riuscire a entrare nel Consiglio Regionale della Lombardia senza essere costretta a fare uso del proprio corpo o comunque cose strane?
Trovo stupefacente, infine, che darla, o organizzare giri di prostituzione, in cambio di un posto in consiglio regionale, sia classificato come "non fare del male a nessuno". Mi sembra che i criteri adottati per selezionare il personale politico non siano esattamente quel che si dice "non fare del male a nessuno", dato che poi hanno ricadute su cose come tasse, sanità, scuola, sicurezza, difesa...

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