09 febbraio 2011

Persiani


MESSAGGERO: Voi, o città di tutta l'asiatica terra, e tu, o suolo persiano, immenso porto di ricchezza, come in un colpo solo è crollata tanta fortuna, come se n'è andato, come è caduto il fiore dei Persiani! Ahimè, è ben triste essere il primo ad annunciare sciagure, eppure è necessario disvelare intera la disgrazia, o Persiani. Ebbene, è distrutta l'armata dei barbari, completamente. [...] La notte avanzava ma l'armata degli Elleni era ben lungi dall'approntare una segreta fuga. Ebbene, quando i candidi destrieri del giorno invasero di splendore tutta la terra, dapprima si levò sul fronte ellenico un pio clamore, un'eco di canzone, e alto lo ripercosse il rimbombo della rupe isolana, e il panico si assise accanto a tutti i barbari, ormai disillusi della propria attesa: perchè non con intento di fuga gli Elleni inneggiavano allora il peana sacro, ma slanciandosi allo scontro con intrepida fiducia. La tromba infiammava del suo squillo tutti quei luoghi; e subito, a un comando, colpirono la salsedine profonda al simultaneo battito del remo risonante. In un momento furono tutti in vista. in testa avanzava con ordinata disposizione il corno destro, e dietro veniva tutto lo stuolo, e si udiva alto il concorde grido: "O figli degli Elleni, avanti! Liberate la patria, liberate i figli e le spose e i templi degli dei aviti e le tombe degli antenati. Ora per tutto si combatte". [...] Tutti coloro fra i Persiani che erano nel pieno vigore del corpo, che erano i migliori per coraggio e più insigni per nobiltà, e che in ogni cimento spiccavano per fedeltà verso il loro sovrano, tutti costoro sono morti senza onore e senza gloria.

Eschilo, Persiani.

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